Chiedi e ti sarà dato?

Non che voglia mettere l’odioso dito nella famosa piaga. Eppure diciamocela tutta: il “chiedi e ti sarà dato” non sembra funzionare un granché, almeno qui giù da noi. Non mi pare affatto che “chiedere e basta” faccia la differenza in fatto di effettiva corrispondenza in termini di desiderare e avere. Non serve farsi quattro chiacchiere con il prossimo per accorgersi che sono davvero pochissimi quelli contenti della propria vita e/o condizione. La maggioranza delle persone è del tutto insoddisfatta. Il lavoro, la salute, i soldi, l’amore: nessuno ha ciò che vorrebbe, come lo vorrebbe e soprattutto, quanto lo vorrebbe. Sempre troppo poco o, alla peggio, nulla.

E allora, la famosa citazione di evangelica memoria, “chiedi e ti sarà dato” è soltanto un bluff? Oppure nessuno, come al solito accade, ci ha capito davvero qualcosa? 

Per motivi di natura squisitamente temporale, e senza voler scomodare le alte sfere sul tema, in questa sede voglio proporre qualche piccolo spunto di riflessione sul rapporto e la corrispondenza tra il sogno d’amore e l’effettiva presenza d’amore. Perché ad esser sinceri, l’amore è la cosa che proprio interessa tutti e che, alla fine mette tutti d’accordo. Una forza tanto potente alla quale in gran parte tendiamo quanto contraddittoria visto che dalla stessa generalmente scappiamo. 

(E sul punto, apro una parentesi sul fatto che, fedeli alla nostra follia come specie, ci piace tanto parlare ma in quanto ad “azione coerente” lasciamo abbastanza a desiderare. In questo siamo piuttosto contraddittori. Pace, ma con le guerre; assistenza, ma con le dipendenze; dialogo, ma con i silenzi; solidarietà, ma autoreferenziale; amore, ma con gli abbandoni. E tralascio tutto il resto.)

E ritorniamo all’amore, questa strana “cosa” che tutti cercano e che, puntualmente, i più lasciano andare dopo averla scambiata per qualcos’altro, un calesse ad esempio. Parlo di quel sentimento che ci coinvolge interamente, legando assieme corpo e anima, muscoli e sangue, cervello e cuore. Di quel turbamento che ci crea subbuglio e ci fa sentire perennemente ebbri e a tre metri dal suolo, o per altri di noi, in paradiso. Insomma un vero e proprio calderone di emozioni, sensazioni, umori, mescolati assieme e senza alcun criterio. Caos puro. Non a caso i greci consideravano Amore (Eros) come un demone potente e libero dall’arbitrio degli dèi, soggetti e avvinti a lui analogamente agli uomini. Eppure, incredibilmente, sembra che nessuno più ci creda davvero. Spesso lo si sminuisce, perché lo si identifica con l’innamoramento o con l’infatuazione, solitamente considerati di secondaria importanza rispetto all’amore inteso come impegno nel proseguire la propria vita accanto alla persona scelta come compagna. E ancora, di sovente lo si svilisce, ritenendolo un sentimento desiderato dai sognatori e illusi, compatiti da una certa parte di società meccanica e cinica. Troppe persone, e di qualsiasi età o sesso o razza o religione, appaiono sempre più scettiche nei confronti del potere miracoloso che l’amore porta con sé. È come se fossero tutti sotto effetto di uno strano incantesimo di qualche mago invidioso del prossimo perché condannato dagli dèi alla solitudine, a causa del suo egoismo. Favole? Nulla di più reale.  Quando parlo d’amore ai miei clienti, o alle persone che incontro alla posta o in occasione di una fila, a qualche amico, collega ecc, mi accorgo di essere guardata quasi fossi un’extraterrestre, aliena tra alieni.

«Avvocà, ma siete vera?» «Signò….» (risate) «Principessa (sì spesso accade che venga riconosciuta) l’amore è per gli altri.»

E gli altri – mi chiedo – chi saranno mai?

 

Durante i tragitti tra un capo all’altro della mia città sovente mi trovo a pensare a come si possa smettere di credere nell’amore. Tutti, almeno una volta nella vita, siamo rimasti delusi da un innamorato/a che non ha risposto alle nostre aspettative, progetti, sogni. E sul tema delle aspettative, dei progetti e dei sogni al novanta per cento disattese/falliti/infranti, ci sarebbe da versare fiumi di inchiostro. Sono sempre gli altri a sbagliare? Non è che siamo noi stessi che ci deludiamo da soli perché abbiamo proiettato su qualcun altro l’aspettativa di un progetto, frutto a sua volta di un progetto di qualcun altro/a (e anche su questo ci sarebbe da scrivere davvero tanto!)? Il discorso rischia di diventare assai pericoloso, oltre che lungo, poiché sono un tipo prudente lascio a chi vorrà il piacere di speculare a piacimento per i fatti suoi

Voglio dire che il credere in qualcosa fa parte della Vita stessa. Ma il credere senza aspettativa è la sfida più ardua. Un’opportunità è tale finché si spera che lo sia, e un amore è grande solo perché c’è qualcuno che ci crede, così come una persona può diventare un uomo/donna migliore finché c’è qualcuno che ha fede in lui/lei. Ed ecco allora che, credendoci, quel qualcosa accadrà per davvero.

Qual è l’alternativa? Esiste solo il rimpianto e per chi vive di rimpianti, la quotidianità può essere davvero pesante e faticosa. Dev’essere terribile, io non vi riuscirei mai e di certo risulta molto più facile avere fede che il desiderio possa trovare riscontro nella realtà. In definitiva Cenerentola è il testimone più autentico di un principio antico quanto il nostro Universo, e gli antichi lo sapevano bene. Loro sì che credevano realmente: tutto era manifestazione di Dio, dall’albero alla foglia, all’amore tra due corpi, alla nascita e finanche alla morte. Posso solo immaginare in che rapporto erano con il “credere nell’amore”, di certo vivevano molto meglio di noi, dato che dalla semplicità attingevano la propria forza più autentica.

Il pozzo siamo noi

Il pozzo siamo noi ed i desideri sono i nostri sogni. Questo significa che ogni nostra aspirazione parte da e finisce in noi; analogamente dipende da noi la capacità di tradurre in realtà i nostri sogni. Quante volte ci è capitato di desiderare qualcosa ma di non essere del tutto convinti che potesse verificarsi? Tante, tantissime, decisamente troppe volte. Forse la trasformazione non è avvenuta perchè non abbiamo creduto davvero. Fino in fondo, intendo.

Tutta la nostra vita non è altro che un sogno nel sogno. Basta acquisire la capacità di essere lucidi e indirizzare gli eventi verso la direzione più consona a noi. E tutto per magia cambierà, la nostra via si rischiarerà e ciò che più abbiamo desiderato si materializzerà di fronte a noi. E questo vale, ancor più proprio nell’amore.

Crediamo fermamente. Il resto verrà da sé. 

 

  

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