About me

Mi chiamo Argia (di certo ti chiederai il perché di questo nome, non preoccuparti è una domanda frequente, sappi che l’ho ereditato da mia nonna e ha tanti significati, come avrai modo di constatare se visiti il sito) di Donato e sono nata a Napoli in un torrido 18 di agosto dell’anno 1976 sotto il segno del leone.
Non posso di certo ricordare il lieto evento, dato che ero piccina e che avevo sopportato il trauma della nascita. Riesci ad immaginare cosa voglia dire per un bambino nascere? Staccarsi dal grembo materno caldo e soffice per essere accarezzato dalla pungente vita. Mia zia racconta, ridendo, che appena nata urlavo così forte da far ridere a crepapelle il dottore e gli infermieri. Sembravo proprio un ossessa che non volesse darsi pace. Dopo la nascita, fortunatamente per i miei genitori, le cose sono mutate. Stando ai racconti di mia madre, nella culla pensavo e riflettevo continuamente e non piangevo mai; per dirla tutta, in verità sorridevo e ridevo spesso anche per i fatti miei.
La mia infanzia e la mia adolescenza sono state popolate da continui e ferventi sogni. E su questo non basterebbe una sola pagina ma non credo sia il caso di raccontarmi subito così, anche perché voglio farlo attraverso le mie opere e far in modo che Tu mi conosca per la mia arte. Dopo il liceo, presa al laccio dall’affascinante idea della Giustizia, decisi di iscrivermi alla facoltà di Giurisprudenza.
Attualmente sono avvocato in Napoli e con grande passione dirigo, assieme ad altri giovani avvocati motivati, “JurisNews” una rivista di informazione giuridica. Sono ancora all’inizio della mia vita per poter scrivere la mia biografia. Posso dire, tuttavia, di essere nata sotto una buona stella e di essere una ragazza fortunata. Credo, nonostante la mia giovane età, di esser riuscita a carpire il segreto della felicità. Colgo l’occasione, pertanto, per porgere un ringraziamento speciale alla mia famiglia (la famiglia per intero e comprendo, si badi, nonni,zii e cugini) e a tutti i miei amici. Se oggi sono quello che sono e anche grazie a loro. Spero di realizzare in questa vita tutti i miei sogni conservando sempre l’entusiasmo ed il sorriso …
…..e perché no, spero di arrivare al Tuo cuore. Perché un cuore è come un universo nuovo tutto da svelare…
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Gli ultimi articoli dal blog
“Ciao Bambino” di Pistone. Viaggio nel cuore di un eroe moderno
Ieri sera ho assistito alla presentazione di “Ciao Bambino” film di esordio del talentuoso regista napoletano Edgardo Pistone, da oggi in tutte le sale cinematografiche. Mi sono approcciata alla pellicola senza nessun tipo di aspettativa, avevo già visto Edgardo un paio di volte tra amici, e dalla prima impressione mi era già apparso un ragazzo riservato, dagli occhi stretti, come quelli di chi conosce le dinamiche che legano gli eventi della Vita alle vicissitudini umane.
Il film di Pistone (Sceneggiatura di Edgardo Pistone, Ivan Ferone) arriva come un pugno nello stomaco, alternando in un “Tempo non tempo”, scene crude di vissuti surreali alla delicatezza del sentimento vero, palpabile, evocativo. Non amo particolarmente il cinema contemporaneo italiano, non mi emoziona spesso e più di tanto, eppure questo film, semplice e sapiente allo stesso tempo, mi ha restituito emozioni variegate e contraddittorie. E mi ha profondamente commossa. Per il finale preventivato ma in ogni caso non scontato. Il tutto, armonicamente incastonato dalla straordinaria musica di Francesco Cerasi, carezza sonora mai preponderante rispetto alla fotografia, bellissima a mio avviso, a cura di Marco Carosi.
Tempo, fuoco, baby gang: santi e diavoli, tra giudizio e indifferenza
É di alcuni giorni fa il servizio di “Striscia la Notizia” relativo a quanto accaduto a Napoli tra il 16 ed il 17 gennaio in occasione del cippo di San’Antonio. Le immagini documentate da Brumotti e presentate come espressione di una vera e propria guerriglia urbana con incendi in varie zone della città, lanci di sassi, bombe carta e bottiglie di vetro, hanno fatto il giro d’Italia. E, il tutto, omettendo la storia ed il senso di questa tradizione molto antica nonché sull’annesso valore simbolico del fuoco, la cui dissertazione si preferisce rinviare ad altro momento. E come sempre accade nel nostro “bel” paese c’è chi è pronto a puntare il dito e a “sparare” sentenze, etichettando i ragazzi, artefici di tanto clamore, come veri e propri criminali. Chiaramente, senza neanche un regolare processo.
Uno per tutti, il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, deputato di “Alleanza Verdi-Sinistra” che ha documentato con il suo cellulare, nel suo stile da inviato speciale, alcuni di quelli che ha definito “momenti di follia”.
Secondo Borrelli “la situazione è sfuggita di mano, con roghi in diversi punti della città, lanci di sassi, bottiglie di vetro, bombe carta e sassaiole contro vigili del fuoco e forze dell’ordine”: scene apocalittiche che hanno spinto il deputato campano a chiedere l’intervento dei «carri armati» in città.
Chiusura del cerchio: con pazienza, osservazione e amore. Un passo alla volta
Ci avviciniamo al Grande Portale che segna la fine di un ciclo e l’inizio di un altro. Il Capodanno rappresenta da sempre, l’inizio di qualcosa di nuovo, un evento spartiacque che consente di buttarsi alle spalle ciò che è stato, ma non senza un pizzico di rimpianto per quanto si sarebbe potuto fare od evitare.
Personalmente, questa ricorrenza, fin da bambina mi rende malinconica, gli occhi della memoria ripercorrono gli episodi più significativi dell’anno che mi appresto a lasciar andare con ogni gioia e dolore a cui resto essenzialmente grata per gli insegnamenti ricevuti, preziosi. E, dentro di me il seme della Speranza inizia a germogliare, e con esso ogni nuovo desiderio, sogno e progetto, idea e pensiero, che possano rendermi una persona sempre nuova.