Ciò che è accaduto nelle ultime ore sconvolge l’opinione dell’Occidente. Sgomento, incredulità, smarrimento. Sul web, fiumi di parole solidali nei confronti delle vittime dell’attentato alla capitale simbolo della democratica modernità e, al suono delle affascinanti parole Liberté, Égalité, Fraternité, si imbracciano altrettanti inneggiamenti alla guerra, allo sterminio e al contrattacco ai figli di Allah.
L’antagonismo tra i grandi monoteismi, ebraismo islamismo e cattolicesimo, religioni di stessa matrice comune (in quanto tutti provenienti dall’unico progenitore, il primo patriarca Abramo), da millenni rende il nostro mondo teatro di violenza e odio, arrossato di continuo dal sangue dei molti, tra cui la maggior parte innocenti che si sono trovati, senza esserne parte attiva, nel mezzo di incomprensibili contrasti.
Tolleranza e rispetto per la religione altrui, restano solo parole se non sono supportate da reali intenti e compiuta consapevolezza. Ne sono conferma, per fare un esempio, le sciocche polemiche sui crocefissi in aule scolastiche che insultano la fede degli altri. Basterebbe semplicemente non mettere nulla. Oppure, in nome di una reale comprensione, basterebbe insegnare ai bambini, la storia di tutte le religioni e il fascino e la ricchezza che si trova in ciò che è straordinariamente difforme. Così come basterebbe insegnare che non v’è nulla di più naturale e sano che la convivenza tra divinità differenti. Come quella tra popoli diversi. In questo modo, forse, si offrirebbe l’opportunità di scegliere quale dio il cui esempio seguire. Senza distinzioni di sesso, di razza e di provenienza.
Ma se non vi è rispetto per le diversità altrui non può esservi effettiva coesistenza. E non mi si venga a dire che l’Occidente incarni il principio di tolleranza. A mio avviso, no. Nonostante tutte le battaglie fatte per assicurare ai propri figli, libertà ed eguaglianza e nonostante le numerose leggi per tutelare le differenze. Ma questo, s’intenda, è il mio punto di vista.
Rabbrividisco quando sento parlare di guerra, una tragedia che la mia generazione non ha vissuto personalmente ma che ha studiato tra i banchi di scuola. Rabbrividisco al pensiero di cosa potrebbe accadere se ne scoppiasse una. L’uomo è una creatura insolita, capace di distruggere tutto ciò che non comprende e di impossessarsi di tutto ciò che brama, che gli piace. La capacità di andare oltre la linea di confine tra giusto e sbagliato è affare per pochissimi. Così come l’approccio ad osservare le cose da una visuale distaccata e lontana da personalismi e da desiderio individuale. Spero che i rappresentanti dei popoli possano riuscire a trovare una risoluzione lontana dagli ulteriori ipocriti negoziati di finta tolleranza, paraventi di altre evidenti necessità. Perché non può sfuggire a chi occhi per vedere e cuore per intendere che ciò che accade, avviene per un motivo preciso che con la religione ha molto poco a che fare.
Non posso fare a meno di rattristarmi per quello che il mio pianeta sta vivendo. Sono millenni che l’uomo fa danni. Guerre, disboscamenti, inquinamento diffuso. E ancora, ideologismi, tirannidi, ignoranza e cecità. Direi di finirla con l’ipocrisia e cominciare a chiamare le cose con il proprio nome e a trovare le soluzioni più adatte per evitare il massacro di ulteriori innocenti. Non sono gli dèi a fare a propria immagine e somiglianza gli uomini, ma gli uomini a fare il ‘copia e incolla’ dei propri pregi e difetti sulle proprie divinità. E mentre si stabilisce a tavolino chi è il diavolo e chi l’acqua santa, la minaccia dell’inevitabile diventa sempre più concreta.
Bellissimo articolo
grazie mille 🙂
Ciao Argia, sono capitato per caso nel tuo sito, cercavo foto dell’unico ragno velenoso che abbiamo in Sardegna sa “Argia”. Dal quel poco che ho avuto modo di capire di te, della tua grande universale curiosità, già sarai a conoscenza, di questo ragno particolare, che è legato poi a leggende e tradizioni simili alla Tarantola, tant’è che esiste un ballo detto appunto su “ballu ‘e s’Argia”con origini folcloristiche, come per la tarantella.
Comunque la voglia di scriverti mi è venuta su questo articolo, ho detto, voglio vedere se è davvero profonda come sembra o farà la solita carrellata su stereotipi del dolore e della superiorità dell’Occidente.
La mia curiosità è stata confermata, sei davvero profonda, migliaia e migliaia di chilometri di profondità (oltre 20 000 leghe sotto …). Si, mi è piaciuto il tuo articolo che cerca di vedere il tutto dall’alto ed in … profondità.
Beninteso io non sono un erstimatore del mondo arabo (di come è oggi), ma pur essendo un tecnico (sono un ingegnere elettrotecnico), ho qualche barlume di cultura classica (non ho fatto il Classico però) e so quanto dobbiamo in quota di cultura al mondo arabo di tutti i tempi, mi viene sempre da pensare che Alessandria d’Egitto, nel suo massimo splendore culturale fosse assimilabile alle Università di Harvard et similia di oggi. Comunqe molto di questo odio viscerale, che parte dei musulmani hanno verso l’Occidente, è anche a causa del nostro comportamento (alla fine in sintesi la prima guerra mondiale è nata a causa del petrolio, la seconda in sostanza pure e la terza non dichiarata (ma prima e le seguenti guerre del golfo si) idem. O meglio per la sete di materie prime e/o energia (che è perfettamente assimilabile ad una materia prima), abbiamo depredato, alcune nazioni più di altre, il mondo! In queso contesto, spesso con altre “missioni umanitarie”, con i droni o altri bombardamenti (intelligenti?), sono stati massacrati civili (bambini compresi) inermi. Sempre sangue e dolore umano sono, anche quelli!!
Basta la smetto. Solo una nota in controtendenza. Io ho avuto una educazione Cristiana, che per quanto discutibile, mi ha lasciato la libertà, anche di non professarla, senza (almeno oggi, in questa valle di lacrime) essere giustiziato. Ai fratelli arabi andrebbe fatto notare, che noi potremmo anche togliere i nostri corocifissi dalle scuole, per avere un approccio laico. Quando però noi si potrebbe andare, ad esempo in certi loro paesi (nazioni) e non vedere i loro simboli religiosi ovunque, che a me, di qualunque fede, non disturbano comunque? A quando, in reciprocità a quello che noi cerchiamo di dare loro, potremmo avere a disposizione uno spazio per una chiesa cristiana (non necessariamente cattolica), a quando poter circolare in tutti i paesi arabi, con anche una catenina al collo con la croce di Cristo, senza essere condannati immediatamente?
Comunque (anche se pare Voltaire non l’abbia mai detta):
pur non condividendo le vostre idee, darei la vita affinché possiate esprimerle (ovviamente anche per quelli che esprimono idee simili alle mie).
Un abbraccio
Marco.
PS
Mamma mia! Che prolisso! In genere non dedico tanto tempo ad una … perfetta sconosciuta!