Anche agli adulti la possibilità di sognare: esce “Favole (per grandi ancora fanciulli)”
Chi dice che gli adulti non debbano sognare? Le favole servono a questo, ed alcune possono essere anche destinate proprio a chi ha lasciato la sua infanzia in un enorme cassapanca chiusa e sigillata infondo al cuore. Nascosta dai fantasmi del passato, dalla voglia di crescere velocemente, troppo velocemente, dimenticando la gioia di un racconto fantastico, che nulla ha a che fare con la realtà.
Argia di Donato, giovane penna napoletana, ha scritto 28 storie raccolte in un libro dal titolo invitante: “Favole (per grandi ancora fanciulli)” edito da Albatros. 32 anni avvocato di professione, scrittrice per passione, sin da piccola. I racconti contenuti nel libro sono infatti frutto di una fantasia adolescenziale che si sposa comunque con la necessità di spaziare con la mente anche quando oramai si è adulti. La realtà resta un elemento fisso nonostante si tratti di favole. Filtro della quotidianità è l’immaginazione. Lo stile è semplice, chiaro, diretto. Le pagine del volume danno vita a personaggi fantastici, animali, piante, oggetti e creature meravigliose. Come sirene dai capelli d’alga smeraldina e dalla pelle perlacea, con occhi d’ambra e bocca color rosso corallo.
Il canto della luna è il sottofondo di racconti che sembrano non avere luogo e tempo. In una dimensione parallela alla routine la mente di un adulto contrita da problemi e difficoltà della vita, può spaziare nella fantasia come un bambino. E allora torniamo al quesito iniziale: chi dice che gli adulti non possano sognare?
Boris Mantova (giornalista)
Tornare fanciulli con le favole alla Fiera del Libro di Torino
In copertina un salice danzante, all’interno storie d’amore ed eclissi di sole e di luna, attorniati da nuvole dispettose e da stelle brillanti. Non mancano bruchi innamorati e walzer di farfalle, maghi, elfi e fate nelle pagine dell’incantato libro di Argia di Donato, “Favole, per grandi ancora fanciulli”, edito da Albatros Edizioni. Autrice inconsueta per il genere. Ad esordire con questa opera prima infatti è un avvocato napoletano, appena 32enne, che, in modo efficace e delicato, ci ricorda – o ci insegna? – come, percorrendo tutti i giorni il mondo ovvio che ci porta in ufficio e nella quotidianità fatti di ansie e preoccupazioni, ci si possa ancora emozionare per paesaggi che cambiano, particolari che sfuggono, una natura giocosa e celata. Esorta il lettore a sognare ed apprezzare il sole che è sopra di noi ma anche quello che dimentichiamo dentro di noi. Attraverso storie e personaggi meravigliosi, ci si allontana dalla realtà affrontandone, allo stesso tempo, tematiche e motivi importanti che le appartengono. Si traggono delle morali, proprio come nelle letture della cara favolistica greca e latina che ha accompagnato l’ infanzia di molti. Scritto dalla di Donato in età adolescenziale, ma con una scrittura dall’impressionante maturità, il libro si compone di 28 racconti tra fiabe, i cui protagonisti sono creature umane, e favole, con i tipici animali simbolo di vizi e virtù degli uomini. “Dietro non vi è nessun tipo di costruzione – ha sottolineato l’autrice -, si tratta di nascite spontanee come sono le fantasie, le magie e i colori di un’ adolescente”. E così che sfogliando il libro, si leggerà di grandi amici come il corvo e la volpe che, nonostante la propria rara complicità, finiranno per non parlare più a causa di un sentimento sciocco come l’orgoglio, di libertà calde e preziose e gabbie comode e fredde, di porte che verranno sempre aperte a chi bussa per cercare conforto, del passare del tempo. Il tutto accompagnato da splendide illustrazioni della stessa scrittrice. 28 pillole d’insegnamento per i più piccini, per i bambini cresciuti e per gli adulti che non usano più i “c’era una volta”. Il libro sarà presentato alla Fiera Internazionale del Libro di Torino in programma dal 14 al 18 maggio 2009.
Gilda Notarbartolo (giornalista)
Commenti recenti